La legge dei piccoli numeri si contrappone, in parte, al sovraccarico di informazioni ed è un difetto cognitivo teorizzato dagli psicologi israeliani Kahneman e Tversky, che hanno studiato il comportamento dell’essere umano emotivo e soggettivo davanti a decisioni da prendere sotto pressione.
Questo difetto cognitivo spiega come i soggetti tendano a considerare le informazioni estrapolando da un campionepiccolo, incompleto e poco indicativo della realtà dei fatti. Si tratta di una distorsione molto comune, anche e nonostante tutte le persone siano al corrente del fatto che campioni più grandi risultino essere molto più attendibili di quelli più piccoli.
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Che cos’è la legge dei piccoli numeri?
Spesso tendiamo a prendere le decisioni sfruttando soprattutto il sistema impulsivo della nostra mente, la quale tende a identificare effetti e cause, mettendo in relazione eventi – anche quando la relazione non esiste.
Elaborare i dati di questo modo, forzandoli a un significato, porta alla distorsione cognitiva dei piccoli numeri, specialmente nel caso di campioni di informazioni di misura ristretta. Kahneman e Tversky hanno evidenziato come gli individui, anche i più esperti, siano portati a considerare i piccoli campioni come perfettamente rappresentativi dell’informazione completa su un dato argomento. Questo vizio di ragionamento porta a una distorsione cognitiva e una scelta di qualità inferiore rispetto a quella che si potrebbe prendere padroneggiando le teorie della finanza comportamentale.
La legge dei piccoli numeri viene usata comunemente da moltissimi individui per valutare non solo situazioni diverse, ma spesso per mettere “una pezza” là dove le situazioni non dispongono di dati sufficienti a permettere una decisione razionale. Due esempi classici:
- Quante decisioni di successo dobbiamo aspettare prima di concludere che un consulente finanziario è bravo ed è giusto per noi?
- Se gli investimenti che ho intrapreso fidandomi del mio istinto sono andati bene, vuol dire che sono più bravo del mio consulente finanziario?
Per citare Kahneman stesso nel suo libro “Pensieri lenti e veloci”, “La legge di piccoli numeri è la manifestazione di un bias generale che favorisce la certezza rispetto al dubbio”.
Individuare schemi nella casualità può essere un asset prezioso nella vita quotidiana, dove le piccole decisioni sono facilitate da un pensiero dinamico e veloce. Nella gestione del risparmio, però, trovare pattern sistematici negli eventi casuali ci induce a un eccesso di fiducia nelle nostre competenze e ci induce a dare più importanza al messaggio rispetto all’attendibilità delle informazioni.
La coerenza con le proprie idee non è, di fatto, un metodo sicuro per interpretare il mondo di informazioni che ci circonda. Un consulente finanziario può aiutare il cliente a prendere consapevolezza dei suoi bias attraverso la comunicazione diretta.
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