Si definiscono strumenti di risparmio postale tutti gli strumenti emessi dal CDP, ovvero dalla Cassa Depositi e Prestiti. Si tratta di prodotti garantiti dallo Stato Italiano e disponibili esclusivamente, come si può intendere dal nome, presso i sistemi fisici e digitali di Poste Italiane.
Esistono due tipologie di strumenti di risparmio: i libretti e i buoni fruttiferi.
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I libretti postali
Lo strumento del libretto postale aiuta i risparmiatori a gestire il loro denaro. Svolge la funzione di conto di regolamento per obbligazioni, polizze, buoni o altri titoli. Ne esistono poi varie tipologie tra cui scegliere in base alle esigenze: il libretto ordinario, il libretto smart, il libretto dedicato ai minori e quello giudiziario.
Partiamo dal libretto ordinario: non ha costi di gestione, per esempio, a parte gli oneri fiscali. E’ disponibile anche in formato “online”, e può essere accresciuto o diminuito tramite bonifico o direttamente dal conto corrente bancario. Il libretto smart è operabile anche attraverso l’app dedicata. Quello dedicato ai minori, invece, permette ai genitori di amministrare le somme di denaro dei figli.
Il libretto postale va immaginato come un piccolo salvadanaio che genera pochi interessi (circa lo 0,01% annuo lordo) e tiene bassi – o nulli – i costi di gestione. Con un libretto puoi:
– Versare o prelevare denaro presso qualsiasi ufficio postale;
– Prelevare da Postamat;
– Il libretto è associato a un codice IBAN – è dunque possibile accreditare eventuali stipendi o pensioni.
– È consultabile anche online
La differenza principale tra conto corrente e libretto postale è quella che il primo, di solito, viene aperto per far fronte alle spese correnti e movimentare il denaro. Il libretto ha zero spese ma anche meno “mobilità” per i capitali che sono risparmiati. Un tempo, veniva utilizzato per depositare denaro che avrebbe fruttato interessi.
Buoni fruttiferi postali
I buoni fruttiferi postali sono strumenti finanziari dedicati a “investire” i risparmi per medi-lunghi periodi, al fine di ottenere un rendimento maggiore rispetto a quello che si avrebbe lasciando tutto sul libretto. Ne esistono moltissime tipologie che variano per durata e rendimento, in funzione non solo della domanda dei risparmiatori, ma anche, naturalmente, in base agli scenari di mercato.
Esistono varie tipologie, con scadenze da 3 a 20 anni. I più brevi, di solito, riconoscono interessi solo alla scadenza, mentre i più lunghi hanno interessi che maturano su base di due mesi in regime di capitalizzazione composta. Gli interessi vengono corrisposti al momento del rimborso.
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