Il risparmio, ovvero quelle somme di denaro che non vengono destinate ai consumi immediati, è uno strumento prezioso che ci permette di pianificare il futuro con maggiore sicurezza. I tempi del tesoretto ben nascosto nel materasso ce li siamo lasciati alle spalle da un pezzo. La domanda a cui risponderà questo articolo, dunque, è semplice: dove vanno messi i risparmi?
Ma soprattutto: come possiamo investirli, quali forme di investimento possono assicurare protezione o rendimento al capitale messo da parte? La risposta non è unica né assoluta.
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Come investire il risparmio
La forma basilare di impiego del risparmio è il semplice deposito nel conto corrente. Naturalmente non si tratta di una vera e propria forma di investimento. Questa parte del capitale viene di solito accantonata per far fronte non solo alle spese quotidiane, ma anche quelle ordinarie – sebbene meno prevedibili. È dunque considerato un comportamento virtuoso quello di avere sempre una certa disponibilità sul conto corrente.
Questa soluzione però, non può soddisfare tutti coloro che hanno a disposizione un patrimonio e desiderano ottenere un maggiore rendimento.
Il primo esempio pratico è la creazione di un conto deposito.
I conti deposito sono solitamente conti a scadenza: il denaro viene vincolato nel conto deposito per un certo numero di mesi o anni e, allo scadere del tempo, si riceve un tasso di interesse maturato sull’ammontare del risparmio. Qualora si dovessero svincolare i soldi per fare fronte a imprevisti, l’importo sarebbe subito disponibile entro un determinato limite, ma verrebbero però persi tutti gli interessi maturati sul montante fino a quel momento. I rischi di questa forma di investimento sono piuttosto bassi, così come i rendimenti.
Le obbligazioni sono una categoria di investimenti finanziari molto popolare tra i consumatori che desiderano mantenere un profilo di rischio piuttosto basso. Lo Stato emette obbligazioni , ma anche le banche e le imprese, con garanzie e rating differenti. L’acquisto delle obbligazioni prevede la restituzione del capitale alla scadenza, con il pagamento di una cedola (pagamento periodico) in periodi prestabiliti. Attraverso le obbligazioni, i risparmiatori finanziano gli emittenti. Il tasso di interesse su questi strumenti è eterogeneo e dipende da molti fattori: naturalmente, più il tasso è alto, più lo saranno anche il rischio e il potenziale rendimento.
Un’altra forma di investimento interessante è quella “di secondo livello”. In questi casi ci si rivolge a fondi comuni di investimento a gestione attiva, a cui si affida una parte di risparmio affinché siano “le case di gestione” a investire il capitale.
Ovunque ricadano le proprie scelte di investimento, è importante discutere con il proprio consulente finanziario dei rischi e delle opportunità, ma anche di una corretta diversificazione del proprio portafoglio.
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