Il risparmio è un’arma molto potente nelle mani di tutti i consumatori, e non solo quelli che stanno pianificando una consistente spesa futura. Attraverso il risparmio, le persone accantonano somme di denaro che permettono non solo di avere maggiori disponibilità future, ma anche di effettuare acquisti che sarebbero fuori dalla loro portata.
In assenza di inflazione, i risparmi tendono anche a mantenere nel tempo il loro potere d’acquisto.
Tuttavia, alcune persone decidono di costituire un capitale senza volerlo per forza destinare a uno scopo preciso. Questo risparmio rappresenta una forma di investimento, dove il risparmiatore punta ad accrescere il suo piccolo tesoro nel tempo. Gli obiettivi sono diversi: pianificazione per la propria vecchiaia, o magari una forma di “paracadute” per i figli o i nipoti.
Di solito questo capitale genera un flusso di redditi che deriva dagli interessi o dagli investimenti, come i dividendi, gli utili e le perdite in conto capitale.
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Guadagni e perdite in conto capitale e dividendi
Nel momento in cui una somma di denaro messa da parte viene investita, essa è capace di produrre un reddito che potrà essere aggiunto agli altri, come per esempio il normale reddito da lavoro dipendente o autonomo. Immaginiamo due tipi di rendimenti:
- Il dividendo. Investendo i propri risparmi in una società per azioni, ovvero acquistando azioni di una società, essa può decidere di distribuire una parte degli utili ai suoi azionisti. È uno dei principali motivi per cui si effettuano operazioni sul mercato azionario.
- I guadagni in conto capitale. Coloro che possiedono delle azioni di un’impresa quotata in borsa, e scelgono di venderle nel momento in cui il loro valore è maggiore della cifra a cui le hanno acquistate, realizzano un reddito sotto forma di guadagno in conto capitale.
In altre parole, il guadagno in conto capitale rappresenta la differenza tra il prezzo di vendita e il rimborso di uno strumento e il suo prezzo di acquisto/sottoscrizione. Insieme al dividendo (o la cedola nel caso delle obbligazioni), costituisce una parte molto importante dell’investimento. I capital gain dei titoli azionari sono assoggettati ad un’aliquota d’imposta del 26% in Italia.
Questi guadagni sono naturalmente possibili solo quando la società in cui si è investito è sana, e produce utili. In caso contrario, si parlerà invece di perdite (perdite in conto capitale), le quali andranno ad intaccare il risparmio.
Prima di decidere di effettuare investimenti, specialmente per quanto riguarda l’acquisto di azioni, è opportuno mettersi in contatto con un consulente finanziario che sia capace di illustrare l’ampissimo spettro di opportunità, ma anche di rischi, a cui si va incontro.
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