Il mutuo ipotecario è uno degli strumenti più utilizzati nell’acquisto della propria casa. Il cliente può farsi prestare, di norma, fino all’80% dell’importo dell’immobile (o della ristrutturazione/lavori di edificazione) a patto che dimostri all’intermediario di poter restituire il debito.
L’importo prestato, però, non equivale alla cifra effettiva che dovrà essere restituito. A questo saranno connessi costi e spese, oltre naturalmente al tasso d’interesse. Come si capisce “davvero” quanto viene a costare un mutuo? Facciamo un rapido excursus sulle varie opzioni.
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Il costo del mutuo: imposte e altri costi
Quando la banca concede il mutuo, il cliente paga un’imposta pari al 2% dell’ammontare totale del “prestito”. L’importo dell’imposta scende allo 0,25% quando si parla di mutuo ipotecario sulla prima casa. Questo importo viene trattenuto dalla banca direttamente, dunque l’importo ricevuto dal cliente risulta già diminuito di quella percentuale. Si può inoltre incorrere in imposte legate all’ipoteca o ad altri adempimenti.
È bene ricordare però che gli interessi pagati per un mutuo ipotecario per l’acquisto, costruzione o ristrutturazione dell’abitazione principale sono detraibili dall’Irpef.
Altri costi sul mutuo devono essere inoltre aggiunti:
– Le spese di istruttoria sono composte da una componente fissa e una variabile. L’ammontare è un calcolo percentuale sul totale del finanziamento.
– Spese notarili per la stipula del contratto di mutuo, e anche per l’iscrizione dell’ipoteca negli appositi registri immobiliari.
– Spese per la valutazione dell’immobile (perizia)
– Spese per il premio dell’assicurazione a copertura di eventuali danni sull’immobile, ma anche polizze assicurative sulla vita del cliente. La polizza può essere offerta direttamente dall’intermediario, ma il cliente ha diritto di rivolgersi al libero mercato alla ricerca di proposte equivalenti, a prezzi e condizioni eventualmente più vantaggiosi per lui. A parità di condizioni, l’intermediario è obbligato ad accettare la polizza proposta dal cliente. Sebbene la polizza assicurativa sia facoltativa per legge, molte banche la richiedono come condizione necessaria per rendersi disponibili a erogare il prestito.
– Eventuali interessi di mora nel caso di ritardo del pagamento delle rate. La mora comporta una maggiorazione in percentuale sul tasso pattuito, e comincia a decorrere, di solito, dal giorno della scadenza della rata fino al momento del saldo.
– Le spese di gestione della pratica comportano una commissione annua. Inoltre, al versamento delle rate, si paga un’ulteriore costo.
Qualora si sia stipulato un mutuo attraverso un mediatore creditizio, anche il suo compenso sarà un costo che può essere incluso nel “totale del mutuo”.
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