L’indecisione porta all’immobilità. Nella pianificazione finanziaria, l’inerzia è quel sentimento di incertezza paralizzante provocato dalla confusione. Troppe informazioni (sovraccarico), troppo poche, o decisioni prese sulla base di una profonda avversione alle perdite possono portare all’inerzia.
Da una parte, l’essere umano tende sempre a guardare verso il futuro, considerando opzioni e conseguenze delle sue scelte. Ciò detto, nessuno, neanche il miglior consulente finanziario del mondo, detiene la sfera di cristallo capace di prevedere ciò che accadrà. Ciò significa che è necessario prendere una decisione facendo in modo di costruire nella mente tanti scenari differenti, opzioni futuribili che potrebbero verificarsi o meno.
A guidare in questo metodo è l’istinto umano innato ad evitare rimpianti, oltre che la paura di sbagliare. E spesso è proprio qui che il soggetto economico è indotto a fermarsi, riflettere, temporeggiare e procrastinare il momento della decisione.
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Che cos’è l’inerzia e come può ostacolare le decisioni?
Spesso veicolata dalle dinamiche della teoria del prospetto, come l’avversione alla perdita, l’inerzia è un ostacolo pericoloso ad un’ottimale pianificazione finanziaria poiché impedisce agli investitori di prendere la decisione nel momento più opportuno. Una scelta intempestiva, in finanza, per quanto teoricamente basata su idee corrette, può arrivare troppo tardi e provocare mancati guadagni, se non addirittura perdite.
L’inerzia porta dunque all’assunzione di un livello inadeguato di rischio:
- Troppo rischio per il patrimonio e il livello di tolleranza emotiva
- Poco rischio, che porta all’immobilità e alla improduttività delle attività finanziarie
Gli studi di psicologia comportamentale dimostrano che l’inerzia, come molti altri bias cognitivi, può essere disinnescata attraverso una maggiore consapevolezza dovuta ad interventi educativi che elevano la cognizione dei meccanismi decisionali.
L’ansia finanziaria
Inerzia e ansia finanziaria sono fenomeni tipici dei comportamenti finanziari non virtuosi. L’ansia ha a che fare con la proiezione della situazione futura e toglie lucidità, blocca l’azione e ci introduce all’effetto Pigmalione della profezia che si auto-avvera: “ho paura di perdere, non modifico il mio portafoglio perché ho paura di sbagliare, e alla fine subisco davvero delle perdite”.
Le dimensioni dell’ansia finanziaria si manifestano in vari modi, in base soprattutto al soggetto che la sperimenta. C’è chi evita un argomento, chi si colpevolizza e chi invece viene schiacciato da una sensazione di impotenza o rassegnazione.
La cultura finanziaria, lo studio e la condivisione delle proprie incertezze con una figura altamente qualificata, come potrebbe essere un bravo consulente finanziario, potrebbe aiutare il soggetto finanziario a uscire dalle sabbie mobili dell’inerzia.
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